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12/2024

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In questo periodo, quando si decide di prendere in affitto una casa, ci si imbatte in un mercato complesso, prezzi alti e scarsa offerta di appartamenti. Gli studenti protestano, le offerte minime per una stanza a Roma sono di € 400/mese in zone periferiche. Ci domandiamo il motivo. Le locazioni brevi e turistiche non rappresentano la causa principale del problema. Non bisogna demonizzare questi strumenti, che incidono in minima parte sul patrimonio immobiliare complessivo. In media, le abitazioni destinate a locazioni brevi costituiscono appena il 2% del totale nazionale, con un massimo del 6% nelle città d’arte.
La ragione principale è rappresentata dall’enorme quantità di abitazioni lasciate vuote dai proprietari. Circa 9 milioni di case sono inutilizzate, una cifra enorme che richiede interventi mirati. Il problema non è la scarsità di abitazioni, ma le motivazioni economiche, fiscali e legali che portano i proprietari a non reimmetterle sul mercato. Per incentivare la riattivazione di queste unità immobiliari, si dovrebbero concedere delle agevolazioni fiscali e tutele più forti per i proprietari, abbassare l’IMU per chi concede l’immobile in locazione con un contratto abitativo ordinario e l’esenzione dalle imposte sui redditi non percepiti nei casi di inquilini morosi.
Il cambio di passo della politica monetaria da parte della Bce sta dando i suoi effetti sui tassi per i mutui che a novembre, secondo il rapporto Abi, sono scesi al 3,23%, rispetto al 3,27% di ottobre 2024, mentre nei primi giorni di dicembre il mercato, con i tassi Euribor e Irs, ha già anticipato le future mosse che secondo alcune stime dovrebbero portare i tassi al 2% a giugno 2025.
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